L’economia circolare, come cambierà il mondo consumistico
Negli ultimi anni abbiamo assistito a tantissimi cambiamenti, anche di mentalità. Molti tra l’altro sono dovuti alle nuove tecnologie. Alcuni di questi ad oggi lasciano ancora perplessi, mentre altri invece possono essere considerati positivi, soprattutto quelli all’insegna di una rinnovata sensibilità verso l’ambiente e ciò che ci circonda. La società sta acquisendo una nuova consapevolezza, ovvero che per garantire il futuro dei nostri figli non è possibile pensare solamente al consumismo sfrenato. Con questi presupposti, è sempre più in voga il concetto di economia circolare, e di come questa potrà cambiare il mondo consumistico.
Economia circolare: cos’è
Il modello di “Economia Circolare” consiste di fatto nel mantenere alto il valore dei prodotti e dei materiali, per quanto più tempo sia possibile farlo. Questo è un concetto relativamente nuovo, perché usciamo comunque da un millennio dove la parola d’ordine era consumismo, soprattutto dopo gli anni’70, periodo di boom economico.
Questo nel nostro paese ha portato, negli anni 90, a due grandi crisi in quello che era il ciclo dei rifiuti, e più precisamente a Milano e Napoli. Questi due particolari eventi, simili tra l’altro a quanto avvenuto anche in altre parti del mondo, avevano un comune denominatore: un modello di gestione dei rifiuti lineare.
In altre parole, tutto quello che sembrava non potesse più servire, finiva esclusivamente nelle discariche. Non c’era quindi la consapevolezza di come moltissimi materiali possano avere, se correttamente trattati, una seconda vita. Pensiamo ad esempio ai metalli, sempre più riutilizzati nell’edilizia.
Queste grandi crisi hanno quindi fortunatamente prodotto un cambio di mentalità, nel momento in cui si è presa consapevolezza dei limiti fisiologici delle leggi della natura. Lo sviluppo, seppur lentamente, ha proseguito il cammino verso la sua declinazione green, diventando sempre più sostenibile.
Acciaio e alluminio: le mille vite
Sono moltissimi i materiali di cui è possibile il riciclo tramite l’utilizzo di sistemi di separazione per metalli, al fine di dare loro una seconda o una terza vita. In cima alla lista però, troviamo sicuramente l’acciaio e l’alluminio. In particolar modo l’acciaio è il materiale più riciclato in assoluto, ma entrambi hanno in comune un recupero al 100%, permettendo loro di essere riutilizzati all’infinito.
Ogni volta tali materiali danno vita a nuovi prodotti, ma ciò che deve essere chiaro, sono i benefici che queste trasformazioni portano alla collettività:
• Economia: inutile sottolineare come alcuni paesi al mondo abbiano carenze di materie prime. Il riciclo in questo caso incide positivamente sulle economie di questi paesi, che sostengono costi minori per l’acquisto di tali materie prime.
• Energia: il riciclo permette di risparmiare moltissima energia. Quello dell’alluminio ad esempio, consente una riduzione del 95%, mentre quello dell’acciaio fino al 75%, rispetto alla produzione dalla materia prima.
• Ambiente: il riciclo di acciaio e alluminio faccia bene all’ambiente, sia per un minor sfruttamento delle risorse, che per una produzione di rifiuti inferiore.
Tra l’altro parliamo di due materiali, nel caso dell’acciaio e dell’alluminio, largamente impiegati negli imballaggi anche di generi alimentari o bevande, e che quindi senza riciclo avrebbero una vita brevissima.
Economia circolare: significato
Il confine tra una definizione e il significato di un termine è spesso sottile, ma mai come in questo caso assume una grande importanza. Abbiamo detto che economia circolare rappresenta l’opportunità di dare una nuova vita a moltissimi prodotti e materiali, rimettendoli appunto in circolo spesso sotto altre forme. Ma cosa significa tutto ciò?
Economia circolare vuol dire concretizzare un cambiamento, in quello che è il modo di concepire la presenza delle persone sul pianeta, anche sotto il profilo economico. In altre parole, non significa solamente andare ad intervenire sui singoli aspetti della produzione, e nemmeno di considerarne alcuni come separati da altri.
Economia circolare vuol dire ripensare nella sua totalità l’organizzazione della comunità, così come delle economie e delle imprese. Più in generale di quelle che sono le nostre relazioni e il nostro rapporto con la Vita del pianeta. Significa dunque riconsiderare il ruolo della nostra economia.
Ad oggi, seppur con una rinnovata attenzione verso il tema ell’ecosostenibilità, tale economia rappresenta ancora una realtà predatoria, mentre l’obiettivo della circolarità è quello di permetterne l’integrazione con l’ambiente circostante. Anche in questo caso, il significato di ambiente è più ampio della sua definizione.
L’ambiente in questo specifico caso è inteso come latotalità delle relazioni che ognuno di noi ha con il mondo, dai bisogni spirituali al tempo atmosferico, dagli animali alle piante, dalle nostre nuove creazioni ai componenti del suolo. Un cambiamento di questa portata, così globale, non può avvenire in maniera repentina, ma solamente a piccoli passi.
La casa “riciclata”
Uno dei settori che probabilmente per primo ha cominciato a fare i conti con l’economia circolare, e con le sue potenzialità, è quello dell’edilizia come viene spiegato in questo interessante articolo. Anche in questo caso si è acquisita una nuova consapevolezza, ovvero che vivere in una casa ecosostenibile ed ecologica, migliora la vita delle persone, diminuendone l’impatto sull’ambiente.
Parliamo di una casa dove comfort abitativo, prestazioni, e rispetto dell’ambiente e di ciò che la circonda, sono tre aspetti che camminano di pari passo. Per capire quanto sia importante tutto ciò, basti sapere che nella sola Europa, ad oggi il settore dell’edilizia è responsabile di circa il 50% dei consumi energetici.
Analizzando ad ampio spettro la situazione inoltre, il futuro dell’edilizia nel rispetto dei fondamenti dell’economia circolare, passa anche dalla riqualificazione del patrimonio immobiliare esistente. Si parte dai singoli appartamenti, arrivando ai palazzi, fino ad interi quartieri. E questa è una situazione sempre più compresa dal settore.
Ad oggi infatti, ingegneri, architetti e costruttori edili sono sempre più uniti nella diffusione di un concetto così importante. E questo è valido non solamente nel nostro Paese. Come abbiamo detto infatti, un cambiamento di questo tipo deve coincidere con un cambio della mentalità a livello mondiale.