Cessione del quinto: cos’è e perché l’assicurazione è obbligatoria
Tra le innumerevoli fonti di finanziamento o di prestiti erogati da banche, istituti di credito o altri intermediari quali le società finanziarie per il credito al consumo, la cessione del quinto dello stipendio ha delle caratteristiche molto peculiari sia in quanto a modalità di erogazione che rispetto ai possibili beneficiari. Cercheremo di fare maggiore chiarezza sulle condizioni e sui requisiti per ottenerlo, facendo riferimento anche agli aspetti legali che lo contraddistinguono.
Cos’è la cessione del quinto?
Con cessione del quinto dello stipendio, o più sinteticamente cessione del quinto, si intende una forma di prestito o finanziamento di carattere personale e finalizzato al consumo. Viene erogato da banche, istituti di credito o altri enti di finanziamento autorizzati senza che la cifra sia associata ad uno specifico bene di consumo, ed il denaro ottenuto in prestito può essere quindi utilizzato come meglio si crede.
Il prestito può essere di breve durata, con rateizzazioni a 24 mesi, oppure raggiungere il medio periodo fino a 10 anni.
La precipua caratteristica, come indica il nome stesso di questa forma di finanziamento, è costituita dall’importo massimo della rata, che non può essere superiore al 20% dello stipendio netto o della pensione percepita, percentuale che corrisponde a 1/5.
L’obbligo di assicurazione
Prima di addentrarci su modalità di richiesta, possibili beneficiari e documentazione da produrre, desideriamo soffermarci su un ulteriore aspetto che rende questo tipo di prestito un unicum nel panorama dei finanziamenti. La sottoscrizione di un contratto di prestito in cessione del quinto è infatti l’unica categoria di prestiti che prevede l’obbligo ai termini di legge di stipulare delle contestuali assicurazioni.
Ci è stato dettagliatamente spiegato dall’Avvocato Giorgio Vaiana, specializzato in Diritto delle Assicurazioni e che offre i suoi servizi di consulenza legale a Napoli (il sito del suo studio è raggiungibile al link https://www.studiovaiana.it/
) che in base ad un preciso Decreto del Presidente della Repubblica datato addirittura all’anno 1950 questi contratti devono prevedere garanzie sia sul rischio vita del contraente sia sul rischio di perdita di impiego, come nel caso di un licenziamento.
Sebbene tutti gli enti erogatori di prestiti siano ormai soliti abbinare polizze di questo genere a qualsiasi contratto, in quei casi non si tratta di veri e propri obblighi di legge ma solo di condizioni senza le quali la pratica difficilmente sarà accettata.
In ogni caso questo obbligo di assicurazione sulla cessione del quinto va a tutelare sia il creditore in caso di insolvenza dovuta ai due rischi sopra citati, sia il percettore del prestito che proteggerà così la sua famiglia: saranno le compagnie assicurative coinvolte ad accollarsi il debito non ancora saldato. Molto interessante per i consumatori è però la possibilità di portare in detrazione IRPEF al 19% l’importo versato per la polizza rischio vita, esattamente come accade per tutte le assicurazioni sulla vita come descritto qui.
Ovviamente il rischio di impiego non riguarda i percettori di pensione, per i quali viene inserita la sola polizza rischio vita, ma ciò ci fa strada nell’introdurre il prossimo argomento della nostra guida, relativo a destinatari e modalità.
Cessione del quinto: chi può chiederlo e come
Il prestito in cessione del quinto dello stipendio può essere erogato dalle banche della PA ed altri intermediari finanziari appositamente iscritti all’albo di vigilanza della Banca d’Italia che è consultabile a questo link.
Richiesta di lavoratori dipendenti
I lavoratori dipendenti che abbiano compiuto 18 anni di età e siano soggetti ad un regolare contratto di lavoro, sia esso determinato che indeterminato, possono fare richiesta di tale finanziamento. Solo se il contratto ha scadenza antecedente il termine di corresponsione dell’ultima rata il prestito non sarà accettato.
Richiesta di pensionati
Tutti i percettori di pensione erogata da un ente statale possono inoltrare domanda di prestito in cessione del quinto, a patto che la scadenza dell’ultima rata non vada oltre il compimento dei 90 anni di età del richiedente. Alcune banche, per tutelarsi dai rischi, hanno abbassato a 85 anni tale limite, mentre altre grazie all’intervento dell’INPDAP lo hanno innalzato a 95 anni.
Come richiederlo e documenti necessari
Le modalità di richiesta possono variare da istituto a istituto, tuttavia si tratta di una documentazione che è quasi sempre la stessa e che viene richiesta a fini anagrafici e a fine di tutela delle proprie esigenze di analisi della pratica.
Questi sono i documenti che non possono mancare:
- Un documento di identità in corso di validità: carta di identità, patente, passaporto.
- Tessera sanitaria, necessaria per risalire al codice fiscale del richiedente
- Ultime buste paga (per i lavoratori dipendenti). Ciascuna banca può richiederne una o più di una.
- Certificato di stipendio (per i lavoratori dipendenti). È un documento fondamentale per l’accettazione della pratica, rilasciato dall’azienda e che riporta il tipo di contratto e lo stipendio lordo mensile ed annuo.
- Certificazione Unica CU, che alcune banche richiedono come documentazione integrativa per la verifica del reddito
- Cedolino pensione (per i pensionati). Si tratta dell’equivalente della busta paga, che certifica l’importo della pensione percepita.
- Modello OBIS/M. Rilasciato dall’INPS, riassume le informazioni sugli importi della pensione percepita anno per anno.