Brutte notizie per gli italiani: ancora aumenti in bolletta
Il prezzo del gas a livello internazionale aumenta, e le ripercussioni negative coinvolgono tutti noi: ecco le novità annunciate dal ministro Cingolani.
Roberto Cingolani, ministro della Transizione Ecologica, in occasione di un convegno in programma a Genova organizzato da Cgil ha fatto sapere che l’aumento del 20% della bolletta elettrica che c’è stato lo scorso trimestre purtroppo non è destinato a rimanere un episodio isolato: per il prossimo trimestre, infatti, è previsto un ulteriore incremento del 40%. Il motivo è da individuarsi nell’aumento del prezzo del gas a livello mondiale, ma anche nell’aumento del prezzo della CO2 che si produce.
Che cosa succede quando il costo dell’energia aumenta
Le conseguenze di un aumento del costo dell’energia sono molteplici: per esempio i cittadini che hanno un reddito medio basso rischiano di non essere in grado di provvedere al pagamento della bolletta dell’elettricità, che è un bene primario; ma anche le imprese devono fare i conti con una crescita delle spese, che si riflette in una perdita di competitività e a sua volta ha ripercussioni su tutta l’economia. Le stime di rincaro del settore, secondo Federconsumatori, suscitano un notevole allarme, al punto da rendere consigliabile da parte del governo un intervento sullo sviluppo delle rinnovabili, sugli oneri di sistema e sulle tasse.
Le ragioni del fenomeno
In base alle stime dell’Enea, negli ultimi tempi si è registrato un picco della domanda di energia, accompagnato a una notevole crescita delle emissioni di anidride carbonica, che è stato determinato da una parte da fattori climatici e dall’altra parte dall’aumento della produzione industriale e del Pil. In particolare, per l’elettricità la crescita di richieste è stata calcolata attorno al 20%, mentre per il gas si parla del 30%. Il fatto è che durante l’anno ci sono già stati altri aumenti importanti, ed era già “programmata” una stangata autunnale sui costi in bolletta. Le ripercussioni per i cittadini, secondo Federconsumatori, potrebbero essere disastrose, perché un aumento del costo dell’energia non porta solo a bollette più salate, ma anche a un incremento dei costi di trasporto e di produzione che causano, a propria volta, un generalizzato rincaro dei prezzi.
Quanto si spenderà di più
Parlando di cifre, a causa di questo andamento si spenderanno in media 281 euro in più per il gas e 110 euro in più per l’energia, ovviamente su base annua. Se a questo si aggiunge anche il rincaro della benzina, di quasi 60 euro all’anno, è facile capire perché le famiglie siano in cerca di soluzioni per risparmiare.
Il gas in casa
Tra gli italiani è sempre più frequente la decisione di ricorrere al gas naturale non solo per la cottura degli alimenti, ma anche per la produzione di acqua calda sanitaria e per il riscaldamento della casa: tutto quel che è necessario è un semplice allacciamento alla rete. Numerosi sono i vantaggi offerti dal gas metano, che viene considerato una fonte di energia pulita che non richiede la presenza di serbatoi esterni: per questo può essere sfruttato in tutta Italia, in virtù di una rete di distribuzione capillare. Ma se il costo del gas è destinato aumentare, urge trovare delle soluzioni che aiutino a contenere l’impatto di questa situazione.
La coibentazione dei cassonetti
Prima di tutto, si deve fare in modo che l’isolamento termico della casa sia ottimale. Per raggiungere questo scopo si può pensare di coibentare cassonetto delle tapparelle, in modo da ridurre al minimo la dispersione di calore. Isolare il cassonetto delle tapparelle permette di evitare spifferi che rendono necessario alzare il riscaldamento domestico quando fuori le temperature sono basse. Ma non è detto che ciò sia sempre sufficiente.
La scelta di una caldaia a condensazione
Si dovrebbe prendere in esame anche l’ipotesi di puntare su una caldaia a condensazione in sostituzione del vecchio generatore. In questo modo si potrebbe beneficiare di un calo delle emissioni inquinanti pari più o meno al 30%, con un risparmio di gas che potrebbe raggiungere la soglia del 30%. La tecnologia di condensazione moderna, infatti, offre la possibilità di utilizzare quel calore che, con le caldaie tradizionali, in genere finisce disperso nell’ambiente. Da non sottovalutare, infine, le detrazioni fiscali: si applica un’aliquota del 50% quando si installa una caldaia a condensazione in classe A, ma la detrazione sale al 65% nel caso in cui l’installazione sia abbinata al montaggio di valvole di termoregolazione.
I pregi di una caldaia a condensazione
Per risparmiare sul costo del gas e non preoccuparsi più di tanto degli aumenti in bolletta, quindi, è auspicabile scegliere una caldaia a condensazione, che permette di non badare alle consistenti oscillazioni che caratterizzano il prezzo del metano. Questo tipo di caldaia utilizza una quantità minore di combustibile rispetto agli impianti tradizionali, dal momento che è in grado di trattenere il calore per poi distribuirlo. Ecco perché il risparmio può toccare addirittura il 30%.