Antiquariato, modernariato, vintage: cosa sono e quali sono le differenze?
Antiquariato, modernariato e vintage sono termini particolarmente diffusi nei settori del collezionismo, dell’arte e dell’arredamento. Utilizzati sovente come sinonimi, hanno in realtà significati molto diversi ed identificano oggetti, mobili e complementi d’arredo appartenenti a categorie differenti tra loro.
Ma quali sono esattamente le differenze? Cosa ci permette di stabilire se un determinato arredo sia un vero pezzo d’antiquariato, appartenga al modernariato o sia invece un oggetto vintage?
Se è vero che la differenza più importante è rappresentata dall’età in cui l’oggetto è stato prodotto, non è soltanto questa caratteristica a consentirci di classificare con esattezza mobili e complementi. Scopriamo di seguito cosa sono nello specifico l’antiquariato, il modernariato e il vintage e quali elementi ne decretano le differenze.
Antiquariato: non semplicemente mobili antichi
Con la parola antiquariato si fa riferimento ad oggetti realizzati in un passato molto lontano. Per poter classificare un arredo con tale termine occorre infatti che questo sia stato prodotto almeno 100 anni prima dalla data in cui viene valutato. A fare di un oggetto un pezzo di antiquariato non è però semplicemente la sua età. Accanto agli anni trascorsi dalla realizzazione, che devono superare il secolo, concorrono infatti ulteriori elementi come la fattura particolare, la presenza di decorazioni preziose, la realizzazione artigianale e la rarità della lavorazione: in estrema sintesi sono l’unicità e il pregio dell’articolo a renderlo un elemento da collezione riconducibile al prestigioso status di pezzo d’antiquariato. Un mobile di tale tipologia è un artefatto sì antico, ma anche capace di raccontare una storia e di trasmettere quelle emozioni che parlano della cura e della maestria adoperate per la sua realizzazione.
Elementi principali per riconoscere un pezzo d’antiquariato
Ricordiamo che l’antiquariato non comprende soltanto mobili ma è una categoria molto ampia che accoglie al suo interno infinite tipologie di oggetti compresi complementi d’arredo, soprammobili, lampadari, giocattoli, quadri ed elementi decorativi. Per l’identificazione di un articolo di tale tipologia, quando non se ne conoscono le origini, è possibile prendere in considerazione diversi aspetti ed esaminare in particolare i materiali di composizione e la lavorazione. Per quanto riguarda i materiali, gli oggetti antichi possono essere realizzati con materie molto diverse tra loro, che spaziano dal legno al cristallo, dalla ceramica al metallo, ma che lasciano fuori tutte quelle materie prime non disponibili nelle epoche più lontane nel tempo, come le plastiche e le resine. Rispetto alla peculiarità della lavorazione, la presenza di imprecisioni, irregolarità e lievi difformità tra le parti che compongono l’oggetto indicano la fattura artigianale del pezzo, facilmente riconducibile quindi alla categoria dell’antiquariato. I più esperti sono in grado di riconoscere un pezzo d’antiquariato di valore a colpo d’occhio, anche in foto: per questo motivo la compravendita avviene ormai spesso online su siti specializzati in mobili d’antiquariato.
Il modernariato, un fascino senza tempo a metà strada tra passato e presente
Non meno affascinanti sono tutti quegli oggetti che possono essere ricondotti alla categoria del modernariato. In tale gruppo rientrano mobili ed elementi prodotti nel corso del ‘900 e, più precisamente, quelli diffusi a partire dalla seconda metà del secolo scorso. Il modernariato è infatti una categoria nata per identificare gli oggetti prodotti in un periodo storico ben definito che coincide con gli anni seguenti alla Seconda Guerra Mondiale. Il secondo dopoguerra segna infatti un periodo particolarmente interessante nel settore del mobile e dell’arredamento. In quegli anni presero piede nuove tecniche produttive, si intensificò l’attività delle fabbriche e nacquero numerose industrie che avviarono la produzione in serie. Tali cambiamenti riflettevano una vera e propria rivoluzione dal punto di vista del design: la diffusione di tecniche di produzione più moderne, la scoperta di nuovi materiali, le mutate esigenze del vivere quotidiano, sempre più influenzate dalle nuove mode e dal benessere economico, diedero la spinta alla realizzazione di mobili e oggetti contrassegnati da nuovi look e significati. L’immagine del mobile diventa più semplice ed elegante, mentre si modifica anche il modo di utilizzarli e la produzione degli stessi si concentra non più solo sulla cura estetica, ma anche sulla funzionalità e sulla praticità.
Articoli di modernariato: non conta solo l’età
Oltre al periodo di realizzazione e alla peculiarità del design degli oggetti di modernariato, si può individuare un’altra importante caratteristica che concorre alla precisa definizione di tali articoli e consente di distinguerli da quelli specifici dell’antiquariato. Tale caratteristica è rappresentata dalla tipologia della fattura: mentre gli articoli di antiquariato sono infatti realizzati in massima parte in maniera artigianale, per gli oggetti di modernariato la fattura può essere sia manuale che anche propriamente industriale. Non troppo antichi per essere definiti pezzi d’antiquariato, ma comunque datati nella loro origine, gli oggetti di modernariato incarnano un fascino e una bellezza d’altri tempi abbinati ad uno spirito più contemporaneo e si pongono costantemente come oggetti di particolare valore ed interesse sul mercato del mobile antico e nell’ambito dell’arredamento sia domestico che contract.
Oggetti vintage, iconici pezzi d’epoca
Un’altra categoria in cui è possibile classificare oggetti e mobili antichi è quella del vintage. Termine entrato nel linguaggio corrente negli ultimi decenni, proviene per la precisione dal settore enologico dove viene tradizionalmente utilizzato per fare riferimento alle migliori annate dei vini più prestigiosi. Nel campo dell’arredamento, ma anche della moda e dell’oggettistica, è invece impiegato per connotare tutti quegli oggetti dall’estetica antica o dai tratti retrò, ma che per via della loro giovane età non rientrano nè fra i pezzi d’antiquariato, nè tra quelli di modernariato. A differenza di questi infatti gli articoli vintage sono oggetti che, dal punto di vista anagrafico, hanno almeno 50 annid’età. Rientrano nella categoria anche oggetti prodotti 25 anni fa, per identificare i quali gli esperti del settore utilizzano l’espressione “new” vintage. La relativa giovane età di ciò che è considerato vintage permette di capire il motivo per cui ritroviamo in tale categoria sia materiali di diverso tipo, compresi alcuni tipi di plastiche, che colorazioni e grafiche dall’aria più vicina ai nostri tempi.
Il vintage, un valore elevato da non confondere con lo stile retrò
I pezzi vintage sono spesso accomunati ad articoli definiti retrò, ma tecnicamente le 2 terminologie indicano categorie diverse tra loro che non andrebbero confuse. Il termine retrò, anch’esso molto utilizzato nel settore del collezionismo, identifica oggetti nuovi, prodotti attualmente o in anni comunque recenti, e creati con l’intento di imitare e riprodurre fattezze antiche, immagini nostalgiche, atmosfere di un tempo passato. Rientrano in tale accezione oggetti, mobili, lampade, quadri e soprammobili invecchiati ad arte, lavorati con tecniche capaci di conferire ad essi un’aria vissuta e un sapore d’altri tempi ma che ben si distinguono dagli oggetti vintage per eccellenza: un oggetto autenticamente vintage, prodotto quindi all’incirca mezzo secolo fa, ha anche una lunga storia da raccontare, è stato capace di segnare un’epoca ed ambisce a ragione a porsi come vero e proprio pezzo da collezione.
I mobili vintage sono di più facile collocazione: vengono spesso infatti usati per valorizzare gli ambienti anche quando si decide di arredare casa con lo stile moderno.