Anna Cantagallo: il declino cognitivo e la riduzione della vista negli anziani

L’invecchiamento cerebrale rappresenta un processo fisiologico che colpisce tutti indistintamente, quando l’età inizia ad avanzare. Per questo motivo può capitare di dimenticare parte di un’esperienza, impiegare più tempo ad apprendere cose nuove e dover prestare maggiore attenzione per memorizzare nuove informazioni. Come dice la Dott.ssa Anna Cantagallo “questi sono episodi del tutto normali poiché più passa il tempo, più il nostro cervello si indebolisce”.

Tuttavia queste difficoltà possono essere più o meno marcate e quindi di conseguenza creare problemi nella vita quotidiana e nello svolgimento delle attività abituali in diversa misura.

Al presentarsi pertanto di questo tipo problematiche sarebbe meglio rivolgersi ad un medico, poiché potrebbe trattarsi di un disturbo neurocognitivo o meglio definito come declino cognitivo.  Quest’ultimo consiste in una

una patologia neurodegenerativa tipica dell’invecchiamento che compromette le capacità di attenzione, concentrazione, memoria, ragionamento, calcolo, logica e orientamento. Associate a queste disfunzioni cognitive possono apparire progressivamente difficoltà a svolgere i calcoli, ad orientarsi nello spazio e nel tempo, a trovare le parole giuste per esprimersi e a ricordare. Inoltre possono esistere diverse forme di disturbo cognitivo, alcune lievi, altre più gravi, ma tutte accomunate, dall’essere connesse ad una degenerazione neuronale dovuta ad un danno cerebrale. Ma quali possono essere i fattori che incidono sulla probabilità di sviluppare un disturbo neurocognitivo?

La dott.ssa Anna Cantagallo spiega che ci possono essere diverse cause legate al declino cognitivo quali ad esempio la predisposizione genetica, il diabete, il fumo, la depressione, la sedentarietà, la mancanza di stimoli intellettivi/sociali, l’ipertensione, gli alti livelli di colesterolo nel sangue ….insomma un’infinità di elementi!!

Ma il disturbo neurocognitivo può essere identificato in tempi utili? E’ possibile stimare se il cervello di una persona si sta avviando verso un percorso di declino cognitivo?.

Riguardo a questo aspetto la dott.ssa Anna Cantagallo dice” Come abbiamo detto prima i problemi di memoria e disorientamento sono alcuni dei tipici segnali, che se vengono notati, fanno pensare a qualcosa in più rispetto ad una banale dimenticanza”.  Il lavoro seguito  da alcuni ricercatori americani ad esempio rappresenta un ottimo spunto di riflessione rispetto a questa tematica. Essi infatti insieme a Suzann Pershing, capo della Oftalmologia per il sistema sanitario di VA Palo Alto Health Care System e membro della Stanford University School of Medicine (California), hanno  condotto un’analisi trasversale(https://jamanetwork.com/journals/jamaophthalmology/articleabstract/2648269?appid=scweb&appid=scweb) su due studi, condotti precedentemente, che rilevavano, con il supporto di test specifici e strumenti self report, le capacità visive e le altre capacità cognitive (inclusi segni di alterazione cognitiva)  di alcuni soggetti.

I partecipanti del primo studio ammontavano a 2975 e rappresentavano una comunità di soggetti americani non istituzionalizzati over 60. Il secondo studio invece includeva 30202 soggetti americani over  65 anni. Dall’analisi trasversale dei due studi è emerso che le capacità visive sono associate alle risorse cognitive. In particolare emerge una correlazione evidente tra la compromissione a livello della vista e l’impoverimento cognitivo.

Sebbene sia evidente una correlazione è comunque da stabilire la direzione causa effetto di questi elementi: è la disfunzione visiva che porta ad un acceleramento nel declino cognitivo o è la disfunzione cognitiva che causa la disfunzione visiva? Ad ogni modo, grazie a questo studio e ai risultati che ne sono emersi, lo screening visivo è oggi un altro elemento che si aggiunge a quelli utili per l’identificazione di persone che vanno incontro ad un decadimento cognitivo.

Come dice la dott.ssa Anna Cantagallo “ Non si deve aspettare che il sintomo si manifesti, ma si deve sempre cercare di seguire uno stile di vita sano in modo da prevenire il decadimento cognitivo precoce. Inoltre  individuare un “problema” alla sua radice è il primo passo per affrontarlo nel migliore dei modi!.