La cura di chi si prende cura: come ritrovare il tempo per se stessi
Essere caregiver di un familiare è un atto d’amore profondo, ma è anche un impegno gravoso che richiede un’enorme dedizione.
La cura di una persona cara, soprattutto se non autosufficiente, comporta una serie di responsabilità che possono pesare sulla sfera emotiva, fisica e sociale del caregiver: la stanchezza, l’ansia, la sensazione di isolamento sono sentimenti comuni tra coloro che si occupano di un familiare malato o anziano.
Spesso il caregiver si dedica totalmente all’altro, trascurando le proprie esigenze e dimenticando che anche lui ha bisogno di attenzioni.
Un atteggiamento, che se protratto nel tempo, può portare al burnout, un esaurimento emotivo, fisico e mentale che incide negativamente sulla qualità della vita.
Diventa quindi fondamentale comprendere che prendersi cura di sé non è un atto di egoismo, ma una necessità per poter continuare ad assistere al meglio la persona amata.
Perché i caregiver sono a rischio di burnout?
Il ruolo di caregiver è complesso e multisfaccettato perché, otre alle responsabilità assistenziali, i caregiver devono spesso affrontare una serie di sfide emotive, come la paura della perdita, il senso di colpa e la frustrazione.
Ma poi c’è anche la gestione della burocrazia, la ricerca di servizi e la gestione economica che possono aggiungere ulteriore stress.
Tutto ciò, unito alla mancanza di tempo libero e alla riduzione delle relazioni sociali, aumenta il rischio di sviluppare il burnout.
Il burnout, termine inglese traducibile come “bruciato“, indica una condizione di esaurimento emotivo, fisico e mentale causata da uno stress prolungato e intenso. È un po’ come se la nostra batteria interiore si scaricasse completamente e non riuscisse più a ricaricarsi.
Prevenire e superare il burnout è un percorso che richiede consapevolezza e impegno: è fondamentale imparare a stabilire dei limiti, a dire di no quando è necessario e a delegare alcune attività per evitare di sovraccaricarsi.
Prendersi cura di sé diventa un’ancora di salvezza: dedicare del tempo al relax, all’attività fisica e a ciò che ci piace ci permette di ricaricare le energie e ritrovare un equilibrio interiore.
Strategie per ridurre lo stress e preservare il benessere
Per contrastare gli effetti negativi dello stress, è fondamentale che i caregiver adottino delle strategie per prendersi cura di sé. Innanzitutto, è importante stabilire dei limiti e imparare a dire di no, non bisogna sentirsi in colpa se non si riesce a fare tutto e in secondo luogo, dedicare del tempo alle attività che piacciono e che permettono di rilassarsi, come leggere, fare una passeggiata o praticare attività fisica.
Coltivare le relazioni sociali è un altro aspetto cruciale, quindi bisogna circondarsi di persone positive che ci sostengono e questo ci aiuta senz’altro a sentirci meno soli e a condividere le nostre preoccupazioni.
Anche gestire lo stress con tecniche di rilassamento come la meditazione o lo yoga, può fare una grande differenza e infine, non aver paura di chiedere aiuto e, se ci sentiamo sopraffatti, è importante rivolgersi a un professionista della salute mentale, che può essere la scelta più saggia per superare questo momento difficile.
Bilanciare assistenza e vita personale: l’importanza di chiedere aiuto
Trovare un equilibrio tra l’assistenza al familiare e la propria vita personale è una sfida costante per i caregiver.
Richiedere aiuto è un passo fondamentale per alleggerire il carico assistenziale e prevenire il burnout
Ci si può rivolgere a figure esterne alla famiglia, come operatori professionali, ciò può essere una soluzione efficace per avere un supporto qualificato e permettere al caregiver di dedicare del tempo a sé stesso.
Privatassistenza.it, da oltre 30 anni al fianco delle famiglie italiane, offre una vasta gamma di servizi di assistenza domiciliare. Grazie a un network capillare di figure professionali come OSS e badanti, può affiancare o sostituire temporaneamente il caregiver familiare, cioè alleviare il carico assistenziale del caregiver, regalando momenti di tregua e serenità.
Inoltre, i professionisti di PrivatAssistenza sono a disposizione anche per fornire un supporto psicologico a domicilio, aiutando i caregiver a gestire lo stress e a migliorare la propria qualità di vita.
Perché prendersi cura di sé è una necessità, una cosa seria che richiede di investire nel proprio benessere: ciò significa poter continuare ad assistere al meglio la persona amata e vivere una vita più serena e appagante.
Condividere la vita, condividere la cura
Prendersi cura di sé non significa necessariamente allontanarsi dalla persona assistita anzi, spesso è proprio condividendo delle attività che si riesce a ritrovare un po’ di serenità.
Immaginate di condividere un pomeriggio in giardino con la persona che amate, piantando qualche fiore o semplicemente godendovi il sole: questi momenti rafforzano il legame e ci ricordano perché stiamo facendo tutto questo, e poi il giardinaggio fa bene al corpo dell’anziano e ci permette anche a noi di rimanere in forma.
Oppure, perché non organizzare una videochiamata con un vecchio amico, rivivendo insieme ricordi passati? Anche piccole azioni quotidiane, come preparare insieme una torta o leggere un libro ad alta voce, possono diventare momenti preziosi per entrambi.