Vivere da fuorisede: come fare e quanto costa

Vivere fuori sede per uno studente è un passo molto importante, un vero e proprio assaggio di libertà e d’indipendenza.

Niente orari, niente vincoli: tutto molto intrigante, ma va tenuto ampiamente conto anche di altri aspetti. Il passaggio dalla casa di famiglia a una vita da single è, per certi versi, un assaggio della vita da adulto, con tutti i pro e i contro, in cui è necessario cominciare a capire come gestire un’abitazione.

Se prima lo studio era l’unico problema concreto a cui far fronte, uno studente fuori sede deve trovare il proprio equilibrio, gestendo casa e costi nonché l’eventuale convivenza con coinquilini (non sempre facilissima).

In questo articolo andremo ad analizzare alcuni costi legati alla vita indipendente, approfondendo poi la tematica con consigli pratici per affrontare meglio tale condizione.

Vivere fuori sede: i costi legati allo studio

Il costo della vita in Italia ha ormai raggiunto livelli elevatissimi, il che rende molto difficile vivere da soli. Per conoscere i costi di prodotti e servizi necessari a vivere in maniera dignitosa clicca qui e consulta il sito di approfondimento sui costi Quantomicosta.net.

 

L’affitto, le utenze e le spese legate al cibo, da sole, rappresentano già voci molto consistenti a livello di bilancio mensile, oltre agli impegni inderogabili che questa esperienza richiede, senza contare lo studio e un minimo di vita sociale. In generale, vivere da fuori sede può risultare un vero e proprio impegno serio.

Al di là di alcune possibili agevolazioni a seconda del reddito ISEE della famiglia (soprattutto quando è sotto i 20.000 euro), i costi restano altissimi. Le tasse universitarie, pur variando da ateneo ad ateneo, superano in molti casi i 2.000 euro.

A questo costo va aggiunta la tassa regionale (dai 120 ai 170 euro) e l’acquisto di libri che può pesare per diverse migliaia di euro durante tutto il percorso universitario. Fatta questa premessa, possiamo dunque passare agli oneri legati alla vita al di fuori dell’università.

Affitto, bollette e altre spese

Come riportato da TGCOM24, lo stato mette a disposizione un numero di poco inferiore a 36.500 unità abitative per gli studenti fuorisede. Nulla a che vedere con gli oltre 764.000 studenti che frequentano un ateneo distante dalla propria città di residenza.

A meno di non essere in quel 5% di fortunati dunque, è necessario rimboccarsi le maniche per cercare casa e soprattutto mettere mano al portafogli. Secondo la suddetta fonte, la spesa media annua per un affitto è di quasi 2.900 euro. La cifra però, può lievitare in grandi città: la vita studentesca a Milano, per esempio, prevede un costo relativo all’affitto di almeno 6.000 euro annui.

Una volta trovata un’abitazione poi, va tenuto conto del mantenimento della stessa. Si spazia dalle bollette (ormai un vero e proprio bagno di sangue) fino alla spesa quotidiana. In tal senso, poter avere un frigo sempre pieno può arrivare a costare circa 300 euro al mese, anche se di città in città tale cifra può variare considerevolmente.

I consigli per vivere da fuori sede contenendo i costi

In un contesto del genere, a meno di non avere a disposizione budget enormi, uno studente fuori sede deve per forza trovare soluzioni per limare i costi per quanto possibile.

Scegliere un’abitazione non solo per una questione estetica, ma valutando diversi aspetti, può essere un buon punto di partenza. Per esempio la vicinanza all’università e ai supermercati, può consentire di ridurre la spesa legata ai trasporti.

In tal senso, a volte è meglio spendere qualche decina di euro in più d’affitto e ritrovarsi a 100 metri dall’università, rispetto a un piccolo risparmio ma alla necessità di affidarsi ai mezzi pubblici giornalmente per seguire le lezioni.

Alcune abitazioni, poi, possono avere degli oneri condominiali più o meno elevati. Prima di prendere una casa in affitto dunque, è bene assicurarsi di quanto questa verrà a costare sotto ogni punto di vista.

La coabitazione con uno o più coinquilini può essere un ottimo modo per contenere l’affitto. Va fatta grande attenzione però: la convivenza forzata, può non essere semplice. Se i coinquilini sono più di uno, si moltiplicano i potenziali motivi di contrasti.

Va dunque considerato il rapporto tra metri quadri disponibili e persone che potrebbero dover abitare in tale contesto. Ovviamente poi, serve anche un pizzico di fortuna per trovare coinquilini socievoli e che non siano di disturbo.

La coesistenza di più persone può permettere una gestione migliore della casa, con la suddivisione dei compiti. Molto spesso però, capita di avere a che fare con persone alquanto pigre che renderanno la vita un vero e proprio inferno.

In conclusione

La vita da studente fuori sede può essere stimolante e un test importante, ma deve essere affrontata con maturità e consapevolezza. Al di là della possibile nostalgia di casa, sono molti i costi e le difficoltà da superare.

Nonostante la diffusione dei corsi online, sono ancora molti i contesti universitari in cui bisogna per forza di cose garantire la presenza fisica e, pertanto, spostarsi per andare a vivere lontano dalla propria casa. La convivenza difficile con gli eventuali coinquilini, non può far altro che rendere ancora più ardua questa fase.

Di sicuro vi è una cosa: l’esperienza ottenuta con questo primo passo verso l’indipendenza può essere molto formativa per i giovani che si approcciano agli studi. Doverosa la pianificazione e l’organizzazione del proprio tempo e spazio, per non trovarsi impreparati davanti alle inevitabili problematiche che si dovranno affrontare.